Per un rendimento ineccepibile si dovrebbe nuotare a testa alta in modo da non farsi sfuggire gli indicatori direzionali. Ma nell’incantevole Baia di porto Conte di Alghero la tentazione di scrutare il fondale marino mentre le bracciate inseguono lo scandire del cronometro è troppo forte. Durante il ritrovo natatorio che assegna i titoli tricolori in acque libere sia nel settore paralimpico, sia nel settore olimpico ci casca pure l’ospite più amato, guarda caso vincitore della ottava edizione della Freedom in Water. Infatti è già dallo scorso anno che Gregorio Paltrinieri si è fatto stregare da questo paradiso terrestre e in una giornata particolarmente baciata dal sole e dal clima gradevolissimo, prima di tagliare il traguardo indisturbato ha il tempo di osservare esemplari di pinne nobilis, note anche come nacchere di mare che in quei fondali convivono con piacere anche se molto spesso vengono depredate da turisti sconsiderati.
L’aperitivo scientifico è la vera sorpresa che ha caratterizzato il festoso happening sportivo voluto dalle Associazioni Freedom in Water e Progetto AlbatroSS che come sempre hanno agito con il forte supporto della FIN (Federazione Italiana Nuoto) e della FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico). E questo lo si deve a colei che è arrivata prima tra le donne FIN, Alisia Tettamanzi (Nuotatori Milanesi), già campionessa europea juniores e facente parte del coordinamento WWF Young, una community che racchiude giovani dai 18 ai 25 anni. Il messaggio ambientale portato da lei, e dalle altre componenti, tra cui la naturalista sassarese Laura Pintore (hanno animato uno stand con la distribuzione di materiale informativo e la vendita di magliette) è stato recepito per la prima volta all’interno di una manifestazione agonistica che ha avuto un occhio di riguardo per problematiche della fauna che popola il mare Mediterraneo. Con loro anche una settantina di volontari della We Clean intente alla raccolta di immondizie disseminate tra spiaggia e pineta.
Azione collettiva approvata con piacere sia dalla municipalità algherese, sia dall’ente Parco di Porto Conte che prima di accogliere i circa 180 nuotatori presenti nella pineta Mugoni, ha chiesto severe garanzie per il rispetto del territorio.
Oltre ai principi dell’ecosostenibilità da tenere bene a mente, rimane ferma e preponderante la mission inclusiva che anche in questo caso ha fatto centro riunendo in una grande famiglia tutti i nuotatori, senza barriere e distinzioni.
Il circuito di 1500 metri è stato molto apprezzato dai concorrenti che sono partiti scaglionati in tre step: il primo ha raggruppato gli agonisti maschi e femmine, il secondo i master maschi mentre il terzo era riservato ai master femmine e a coloro che hanno sia il doppio tesseramento Fin e Finp, sia il singolo tesseramento FINP.
Tra gli uomini, alle spalle di Paltrinieri (Fiamme Oro), figura il bronzo europeo Dario Verani (Gruppo Sportivo Esercito). Terzo posto per Pierandrea Titta dei Nuotatori Milanesi, società che con gli organizzatori ha stretto un patto di amicizia incrollabile. Primo dei sardi Paolo Marzio Aresca (Esperia Cagliari) che si piazza in sesta posizione.
Tra le donne, dopo Alisia Tettamanzi, piazza d’onore per Chiara Fasani (Nuotatori Milanesi) e medaglia di bronzo per la sarda Virna Marongiu della Promogest Cagliari.
Nel settore paralimpico da registrare l’argento della selargina Francesca Secci (Sa.Spo Cagliari) preceduta dalla molto più giovane Margherita Sorini (Asd Verona Swimming Team) nella classe S8-S10.
Al rito delle premiazioni hanno partecipato importanti personalità del mondo natatorio olimpico e paralimpico che hanno interagito con i massimi rappresentanti della municipalità algherese.
I risultati completi su: https://tds.sport/it/race/12274
PAROLA AI VINCITORI
L’imminente Coppa Len, in programma il 9 ottobre 2021 sempre nella Riviera del Corallo, non lo tiene lontano dai sacrifici. Gregorio Paltrinieri, reduce da un 2021 ricco di medaglie d’oro agli Europei di Budapest e da un argento e un bronzo alle olimpiadi in Giappone, solo per citare i successi più recenti di una carriera impressionante, si alza di buon mattino per gli esercizi a secco e una canonica nuotata. Più tardi raggiunge il plotone dei 180 per farsi in scioltezza i tremila chilometri della gara. “Il mare e il percorso sono bellissimi, si sta molto bene con l’acqua trasparente che ti fa vedere tutto e non ho incontrato alcuna difficoltà con la rotta – dice – ma aggiungo che non è semplice coprire questa distanza a settembre tenendo un buon passo. In compenso mi sono divertito in una giornata complessivamente stupenda. È il primo test di questa stagione e quindi sono contento”. E poi si parla anche delle sue vicissitudini preolimpiche dopo che ha contratto la mononucleosi. “Non è stato facile prepararsi per Tokyo – ha aggiunto – perché ci sono arrivato con una preparazione diversa da quella che avevamo programmato. Non sono stato bene, fino a pochi giorni prima della gara non sapevamo che fare perché i dati delle analisi erano sballati. Ho solo cercato di buttarmi in acqua e dare il massimo. Era la mia unica possibilità per fare gare decenti. Esco da questa olimpiade molto contento perché quello che potevo raggiungere l’ho raggiunto. Purtroppo contro la sfortuna non ci puoi fare niente ma ci saranno altre possibilità per rimettermi in gioco”.
Due battute le rilascia anche Dario Verani: “Trovo questo luogo veramente fantastico, è un piacere essere qui e gareggiare in queste acque, penso che sia uno dei posti più belli in cui ho disputato una competizione in acque libere. La temperatura è perfetta, le boe sono visibili. Mi attende una stagione ricca di appuntamenti a partire dal circuito della coppa del mondo, seguiranno i campionati mondiali e i campionati europei”.
Alisia Tettamanzi tra un consiglio ambientale e l’altro riesce anche a primeggiare tra le donne: “Per essere la gara d’esordio dell’anno il test è andato benissimo – ammette – e sicuramente la presenza delle ragazze del WWW Young, che sono mie amiche, ha contribuito; sono felice di essere riuscita ad unire queste due passioni che fanno parte del mio lavoro. Per me è una soddisfazione personale. Il mare era una tavola, si riesce a nuotare bene e anche le boe si vedono nitidamente. Durante il percorso mi sono goduta le posidonie e la fauna marina, è sempre un piacere guardarle”. E a proposito di questo inusuale binomio sport-ecologia, Alisia parla anche della campagna di sensibilizzazione che il WWF Young ha illustrato a fine manifestazione con un aperitivo scientifico: “Trovandoci all’interno di un parco naturale – conclude – abbiamo deciso di incentrare l’intervento sulle specie marine che vivono in questo specchio d’acqua, dalle tartarughe ai cetacei, proprio per conoscere meglio il luogo in cui stiamo nuotando; dobbiamo ricordarci che siamo ospiti in un posto che appartiene anche ad altre forme di vita”.
RUSSU E FIORAVANTI: IN SINERGIA SI OTTENGONO MOLTE PIU’ GRATIFICAZIONI
Seppur indaffarati il presidente della FIN Sardegna Danilo Russu e la delegata regionale FINP Silvia Fioravanti hanno modo di rifiatare ogni tanto e di scrutare con soddisfazione l’intero campo gara. In otto anni sono stati fatti passi da gigante. Inizialmente si adoperavano tubi innocenti per delimitare il tutto, ora la tecnologia ha preso il sopravvento con l’introduzione del LED che segue a vista ciascun partecipante. E poi anche una rivoluzione dell’arrivo, trasformato in una passerella che consente a chi sta in spiaggia di godersi sotto l’ombrellone i palpitanti momenti di fine gara. Tutti segni che dimostrano come si voglia andare avanti con in testa sempre qualcosa di nuovo, venendo incontro alle esigenze degli appassionati delle acque libere.
“Per noi organizzatori è importante regalare una giornata particolare – conferma Russu – durante la quale l’organizzazione sia efficiente. E credo che con l’aiuto di tutto il nostro staff, contraddistinto da una maglietta fluorescente, tutto sia andato per il meglio. Il nostro intento rimane quello di promuovere la Sardegna e il mare con la solita punta d’orgoglio perché vogliamo sempre evitare di dipendere da organizzazioni esterne; preferiamo metterci la faccia per far crescere sempre di più il nostro movimento. Lascio i ringraziamenti particolari a Silvia Fioravanti, io mi limito a salutare i Nuotatori Milanesi che arrivano ogni anno con un entusiasmo contagioso e a mettere in evidenza l’ottimo operato dei giudici del GUG Sardegna e in particolar modo Assunta Mostallino e Marta Melis. E poi il medico Gustavo Deperu”.
Tutto è andato per il meglio, davvero, però se il felling con Alghero continua negli anni si dovrà trovare una soluzione per un’accoglienza impeccabile alle persone con disabilità da parte delle strutture ricettive locali. Lo mette in luce Silvia Fioravanti nel suo ruolo anche di presidente della Freedom in Water e a nome anche di Manolo Cattari, presidente del Progetto AlbatroSS, assente per impegni di lavoro.
“È difficile trovare strutture accessibili – chiosa Silvia – e rivolgo il mio invito agli albergatori di Alghero. Si potrebbero organizzare tante gare internazionali riservate ai disabili, ma chi arriva ha il diritto ad una camera confortevole e a trovare i servizi affinché si possano sentire a proprio agio dall’inizio alla fine”.
Dopo il piccolo sfogo, la serenità diventa nuovamente preponderante perché raccoglie tanti complimenti. “Per me è stato un piacere partecipare a questa manifestazione in doppia veste, sia come presidente Freedom per la FIN e sia come delegata regionale FINP. Assieme al Progetto AlbatroSS collaboriamo con sacrificio affinché tutto vada per il meglio. Ci teniamo molto e ogni anno cerchiamo di aggiungere qualcosa in più. Di persone da ringraziare ce ne sarebbero tantissime, non dimentico però tutte le organizzazioni che ci hanno supportato tra cui l’amministrazione e la fondazione di Alghero, il Parco di Porto Conte, la Guardia Costiera che ci ha dato una grossa mano per il tracciato dal punto di vista organizzativo. E poi il Porto Conte Diving center, Kanosar per le canoe, tutti i ragazzi che hanno vigilato all’arrivo e l’intero staff organizzativo composto dalle forze amalgamate di Progetto AlbatroSS e Freedom in Water, bravi nel rendere ancor più speciale la giornata. E poi non posso dimenticare il presidente FINP Roberto Valori assieme al suo segretario che ci hanno onorato della loro presenza insieme a Enrico Testa, Riccardo Vernole e il vice presidente FINP Gianluca Cacciamano con cui mi sono sentita in tutti questi mesi di preparativi E un grazie anche all’ufficio stampa FINP e alla FIN”.
DAL BAGNOASCIUGA ALTRE VOCI AUTOREVOLI
Stefano Rubaudo (responsabile nazionale settore nuoto FIN): “Ad Alghero, il 9 ottobre 2021, si assegnerà il titolo europeo. La manifestazione avrà una valenza superiore rispetto alle altre. Sono sicuro che quando i nuotatori stranieri metteranno i piedi a Porto Conte chiederanno alla LEN (Lega Europea del Nuoto) di far disputare tutte le tappe ad Alghero. Il parco partenti, oltre ad annoverare il bronzo olimpico Gregorio Paltrinieri prevede la presenza dell’ungherese Kristóf Rasovszky, argento a Tokyo nei 10 km. E poi sono attesi altri ungheresi, russi e francesi, tedeschi, insomma prospetti di altissima qualità. In realtà il rapporto LEN-Sardegna funzionava molto bene circa vent’anni fa, peccato che si sia persa questa tradizione. Fortunatamente con il presidente regionale FIN Danilo Russu abbiamo trovato una sinergia che inizialmente era stata prospettata tra il serio e il faceto, tempo una settimana siamo partiti con l’organizzazione vera e propria”.
Luca Del Bianco (Nuotatori Milanesi): “I ragazzi apprezzano la Sardegna e in particolare Alghero. L’organizzazione è veramente curata forte anche di un rapporto di amicizia. Speriamo di portarla avanti negli anni”.
Roberto Del Bianco (consigliere federale FIN e referente per la formazione degli istruttori e degli allenatori). “Non ci accontentiamo di ciò che è scaturito dalle olimpiadi ma siamo contenti, abbiamo ottenuto importanti successi nella qualità e nel numero perché si è registrata l’esplosione dei più giovani, unitamente ai meno giovani come Gregorio. Possiamo contare su un’organizzazione abbastanza consolidata a livello di formazione e a livello culturale che parte da una attenzione ai giovani, direi più un osservatorio, perché in passato c’era l’esasperazione del risultato giovanile che equivale ad una fiammata. Invece riteniamo importante la crescita costante e gli stage di monitoraggio, sia da un punto di vista fisiologico, sia da quello biomeccanico. L’osservatorio ci porta ad avere dei dati più precisi che ci consentono di fare delle proiezioni su quelli che potrebbero essere i risultati assoluti. La formazione individuale dell’allenatore unita ad una comunione d’impegno fa i risultati”.
Fabrizio Antonelli (tecnico Gregorio Paltrinieri): “Greg è stato bravo, dimostrandosi un campione a trecentosessanta gradi, affrontando una difficoltà inattesa a due mesi dalle olimpiadi e sapendola superare con lo stesso spirito sprigionato nelle sue sfide agonistiche. Ha combattuto, infatti, con una malattia che non ha cure e della quale non sapevamo molto. Ci ha messo veramente tutto, si è organizzato al meglio per affrontare questa situazione per rosicchiare qualche decimo nelle varie gare. E ovviamente per seguire un atleta come Greg l’allenatore può fare poco, soprattutto in situazioni particolarmente difficili. C’è stato un lavoro collettivo per mantenerlo motivato e su di morale”.
Roberto Valori (Presidente nazionale Federazione Italiana Nuoto Paralimpico): “E’ da diversi anni che ci diamo appuntamento in Sardegna e ogni nuova edizione è organizzata meglio delle precedenti. A questo si aggiunga che il movimento natatorio sta esplodendo e sono sotto gli occhi di tutti i grandissimi risultati di Tokyo. In questo periodo dove ancora il covid si fa sentire, godersi un avvenimento del genere all’aria aperta fa piacere. E il senso di libertà che si prova viene condiviso ancora di più con una bellissima caratteristica che è quella dell’inclusione. Perché deve essere normale trovarci insieme. Dietro la nascita del movimento paralimpico c’è anche un momento politico, è un pezzo di welfare del nostro paese perché è importante che le persone disabili facciano sport”.
Gianluca Cacciamano (vice presidente FINP): “Mi trovo in un luogo veramente stupendo, e lo avevamo capito subito l’anno scorso in occasione della settima edizione di Freedom in Water. Siamo orgogliosissimi di far conoscere ai nuotatori di tutto il mondo questo splendido posticino e ringrazio la municipalità algherese e la regione Sardegna che ci dà l’opportunità di usufruirne per competizioni d’alto livello. Per quanto riguarda la mia federazione, credo che il segreto dei nostri successi internazionali, non ultimi quelli riscontrati a Tokyo, derivino principalmente dal lavoro di squadra a cui si associa tanta progettualità. Il nostro staff è stato fantastico sia per competenze, sia per capacità e sono splendidamente guidati dal nostro cittì”.
Riccardo Vernole (Coordinatore tecnico della Nazionale italiana di nuoto paralimpico): “Questo luogo è bellissimo. Il popolo sardo crede molto nel proprio territorio ed ha uno spirito d’appartenenza unico. Qua ci sentiamo veramente a casa e il messaggio importante è che tra movimento olimpico e paralimpico le differenze sono minime. Non essendoci corsie, mai come in questo caso la parola “open” è stata la più adeguata. Siamo reduci da una grandissima paralimpiade; negli ultimi anni si era registrata una crescita eclatante dal punto di vista dei risultati e anno dopo anno ci dicevamo che sarebbe stato sempre più complicato mantenere certi livelli. E invece ai mondiali del 2019 abbiamo ottenuto il massimo risultato di tutti i tempi del nostro movimento. Fu una sensazione indescrivibile, però dentro la nostra testa sapevamo che ci avrebbe atteso lo scoglio duro delle paralimpiadi che con lo spostamento di un anno non ha fatto altro che aumentare le difficoltà perché entravano in gioco molti altri atleti e sapevamo che i risultati di Tokyo avrebbero confermato o offuscare tutto ciò che avevamo già realizzato. Ci siamo presentati nel Sol Levante dopo aver curato in maniera maniacale molti dettagli e già nel polo natatorio della FIN ad Ostia i riscontri erano assolutamente positivi. E infatti, alla fine del collegiale, avevo confidato agli addetti ai lavori che avremo disputato una grande paralimpiade. L’unica incognita poteva essere rappresentata dai tanti giorni trascorsi fuori di casa che avrebbe potuto generare problematiche ed invece pur essendo tutti in bolla il soggiorno a Tokyo è scivolato via tranquillo. E gli undici ori (su 14 totali conquistati dal Comitato Paralimpico Italiano) sono la prova che si è costituito un team leggendario. Però siamo già in azione per l’edizione parigina e faremo in modo che il nostro staff tecnico si interfacci costantemente con tutte le realtà regionali attraverso i supporti video riguardanti la biomeccanica, E lo studio dettagliato che coinvolge le leggi della fisica connesse al movimento umano ci consente di preparare dei programmi ad hoc pe rogni singolo atleta”.
Roberto Pasquini (Campione paralimpico): “Come al solito una grandissima manifestazione, acqua stupenda, mare calmo, tutti contenti di venire qui in Sardegna a partecipare. Con il sorriso e la determinazione di fare il meglio possibile. Siamo contenti e vi ringraziamo per l’ennesima volta di essere stati così cortesi, gentili e fantastici come tutti gli anni e grazie a tutti”.
Mario Conoci (sindaco di Alghero): “La fortuna è nostra di avervi qua in uno scenario straordinario che la natura ci ha regalato. E che si sta rivelando un campo di gara naturale e meraviglioso. Con Danilo Russu abbiamo l’intenzione di proseguire questa attività e fare del nuoto e dell’attività in acqua uno degli sport più importanti che possano fare da attrattore turistico ma soprattutto avere un contenuto agonistico importante per dare maggiore rilievo alla manifestazione. Alghero si presta con la baia più grande d’Europa e quindi utilizziamo al meglio le risorse che abbiamo, l’amministrazione comunale farà il suo dovere”.
Maria Grazia Salaris (Assessora allo Sport comune di Alghero): “La nostra città si presta a questi avvenimenti che ci riempiono d’orgoglio. Abbiamo la fortuna di vivere in una terra meravigliosa e il clima ci accompagna. Lo sport deve unire ed è emblematica la sinergia tra FIN e FINP nell’allestire questa manifestazione. Senza dimenticare lo scopo sociale dello sport e l’importanza dei grandi eventi per la nostra città che rappresentano turismo e movimento. Il popolo sardo è ospitale ma il mare gioca la sua parte perché siamo abituati ad accogliere tante persone e l’ospitalità che ci contraddistingue fa innamorare chi visita per la prima volta la nostra città”.
Andrea Delogu (presidente Fondazione Alghero): “Complimenti a chi ha organizzato la manifestazione perché è stata perfetta. Come fondazione siamo contenti di averla potuta sostenere per il secondo anno consecutivo. Spero che si trasformi in stanziale perché è molto bello vedere tanti atleti che gareggiano e contemporaneamente apprezzano le bellezze di Alghero. Come fondazione gestiamo il patrimonio culturale e archeologico della città, come i musei e la grotta di Nettuno e soprattutto facciamo opera di promozione della città”.